Le bacia insieme meco con devotissimo affetto le mani, e unitamente le preghiamo dal Cielo prosperità.
Pisa, 24 Marzo 1637(760).
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo e Devotiss.o Ser.re
Dino Peri.
3712.
PIER BATTISTA BORGHI a GALILEO in Firenze.
Roma, 27 marzo 1638.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 34. - Autografa.
Molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.r e P.ne Colend.mo
Starò aspettando da V. S. molto Ill.e avviso di quello che averò più da fare in suo servizio, ricevendo per grazia particolare il potermi impiegare in esso. Il Sig.r Giovanni Trullio(761) parimente attende l'occasione per potersi di nuovo studiare di apportar a V. S. molto Ill.re qualche sollievo alle sue infirmità; e se non fosse quivi impiegato con impiego così assiduo, mi prometteria di farlo venir costà a far l'operazione; ma lo stimo per impossibile in risguardo delle continue occupazioni che le dà il Card.l Barberini, suo padrone(762). Egli ringrazia V. S. molto Ill.re dell'onore che le fa nella cortese sua lettera, e la prega per l'utile publico a sottomettersi alla cura per ricoverar almeno la vista dell'occhio destro.
Io poi mi rallegro con V. S. molto Ill.re delle nuove che mi ha date il Padre Abbate(763), cioè che le sia permesso il ripatriare(764). Piaccia a Dio che sia per moltissimi anni con intiera sanità, mentre io a V. S. molto Ill.re dal Cielo auguro felici le prossime Sante Feste, e le faccio umile riverenza.
Di Roma, li 27 Marzo 1638.
Di V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma
S.r Galileo. Firenze.
Devot.mo ed Obbligat.mo Serv.re
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