FRANCESCO BARBERINI a GIOVANNI MUZZARELLI in Firenze.
Roma, 3 aprile 1638.
Dalla pag. 27 dell'opera citata nell'informazione premessa al n.° 3701. Anche di questa lettera l'originale era nell'Archivio dell'Inquisizione di Firenze.
Molto Rev. Padre,
Nell'arbitrio di V. R. rimette questa S. Congregatione il conceder licenza a Galileo Galilei di poter i giorni di festa udir la messa nella chiesa che si dice esser contigua alla casa ove egli habita. Ben desiderano questi miei Eminentissimi che ciò segua in hore proportionate, e con poco apparato ed accompagnamento. Ed il Signore la conservi.
Di Roma, 3 Aprile 1638.
Di V. R.
Come fratelloIl Card.l Barberini.
3719.
DINO PERI a [GALILEO in Arcetri].
Pisa, 14 aprile 1638.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 56. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.mo
La lettera di V. S. mi è parsa tanto aggiustatamente distesa, ch'io ho eletto per lo meglio il significare il suo desiderio al Ser.mo Padrone col leggerla ad verbum a S. A.; tanto più ch'io dubitavo, col variar qualcosa, di non guastar qualche punto di modestia e di destrezza insieme. Gne ne ho ben letta adagio e con le debite pause. L'ha sentita benignamente; ha poi detto qualche cosa in confermazione della fede hauta (come sa V. S.) sempre poca nella riuscita di questa pratica della longitudine. Ma quanto alla grazia, mi ha detto ch'io risponda a V. S. che gne ne farà. Così mi disse in generale, e specificatamente soggiunse: E dispenseremo ancor voi. Mi ha interrogato quando sia per arrivare questo matematico Olandese(773). Ho risposto che non so altro che quel che mi ha scritto V. S. su' ragguagli del Sig.r Diodati, cioè che deva essere per strada, ma quel che possino importare le sue fermate o gli accidenti di mare non lo saprei.
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