Pisa, 21 aprile 1638.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 58-59. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.mo
La settimana passata, per molte diligenze ch'io facessi, fui trattenuto fino al mercoledì a notte ad ottenere il mandato per V. S. molto Ill.re et Ecc.ma; e maravigliandomi poi di non lo veder sottoscritto, mi fu detto e replicato più volte, testimonio Niccolò Buonaiuti mio scolare, ch'io non ne havessi maraviglia nè pensiero alcuno, che gli stava benissimo, che per il Sig.r Galileo andava fatto così, e che il Sig.r Galileo lo sapeva benissimo. Non voglio distendermi più oltre in discolparmi appresso di V. S. Ecc.ma, riserbandomi a bocca ad informarla a pieno come stia il fatto; dove ella riconoscerà il mio solito zelo di servirla puntualmente e la vera disposizione degli amici. Ho impetrata la grazia della soscrizione da Monsignore(781), e una lettera(782) appresso, con la quale invio questa et il mandato insieme. Vorrebbe Monsignore che ella riscuotesse presto il denaro, perchè altrimenti nasce confusione.
Il P. Francesco non l'ho veduto son parecchi giorni: intendo che andò hieri a Livorno per certi suoi negozii. Ho passato nuovi complimenti in nome di V. S. Ecc.ma col Sig.r Marsilii, che ha ricevuto la di lei lettera e la ringrazia in infinito degli honori che ella li continua. Io poi vivo assai solitario; con tutto ciò, per il gusto che mi scrive V. S. Ecc.ma, sarà da me proccurata la conversatione di questo Signore. Gli SS. Pieralli e Pierucci(783) ancora rendono a V. S. somme grazie de' continuati saluti.
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Niccolò Buonaiuti Monsignore Monsignore Francesco Livorno Marsilii Pierucci
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