Sentiamo ben tutti disgusto grandissimo del suo compassionevole stato, e particolarmente della offesa che sente dalle specolazioni la sua testa, per altro immortale e divina.
Resto perņ io tanto pił maravigliato e con gran consolazione, per la nuova che ella mi conferisce di haver tuttavia internatosi nella profondissima speculatione della percossa et haverne acquistato la sua quasi intera sodisfazione. Mi preparo a riverire e ad ammirare in questo ancora gli altissimi e nobilissimi concetti di V. S., sģ come in ogni argomento l'intelletto suo si č sempre sovra ogni humana condizione discoperto sublime e venerando. Riconosco poi da un eccesso della sua cortesia e del suo affetto verso di me la troppa stima che fa del mio giudizio; e ringraziandone V. S. Ecc.ma con tutto l'animo, le fo humilissima reverenza e devotamente le bacio le mani.
La Corte č a Livorno da hieri in qua, e si dice che torni qua sabato, e da alcuni lunedģ.
Pisa, 21 Ap. 1638.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo e Devotiss.o Ser.e
Dino Peri.
3724.
FULGENZIO MICANZIO a GALILEO [in Firenze].
Venezia, 24 aprile 1638.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 96. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill. et Eccell.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
Son stato indisposto di catarro o raffredamento, e con il capo, oltre le mie solite occupationi, involto anco, sicome tuttavia sono, in frattarķe e negotii capitulari, e perciņ distratto dal pensare nč alla luna nč a quello che faccia l'aqua, e non ho anco scritto a V. S. molto Ill. et Eccell.ma
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Corte Livorno Devotiss Peri Firenze Eccell Eccell
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