Io ho lettere dell'Ill.mo Sig.r Comissario Alfonso Antonino, che mi sollecita a scrivere a V. S. che sarebbe cosa desiderabile il publicare colla stampa queste sue nove osservationi lunari(784), perchè se n'è parlato con tanti che è impossibile che non capitino a notitia di quelli che sono tanto ambitiosi et avidi che trovano maniera di farsi inventori anco delle cose del Testamento Vecchio; ma considera due cose: l'una, che V. S. debbe havere qualche altro particolare, oltre li contenuti nella lettera, da aggiongerci; l'altra, che fosse bene levar da essa lettera quello che può irritare quelli conosciuti ingiustissimamente implacabili. Qua da noi non importarebbe, anzi desideraressimo aggiongerci qualche notabile sferzata, ma convien haver riguardo al luoco ove V. S. si ritrova. Di questo trattaremo quando io habbia il cervello un poco meglio a casa.
Per il violino, mi ha mostrato ultimamente il Sig.r Monteverdi(785) lettera nella quale suo nepote li scrive che il novo si va mettendo in ordine, non si potendo perfettionare, volendo cosa esquisita, se non sole gagliardo; ma che ne ha un vecchio di esquisita perfettione, ma che ne vogliono due ducatoni di più, cioè 14, che del novo. Io l'ho pregato a far mandare questo quanto prima, e che non si guardi a spesa. Mi ha promesso farlo, e l'aspetto di giorno in giorno. In cosa che mi conviene passar per mano altrui, la prego scusarmi, e le giuro che non ve n'ha havuta negligenza, ma diligenza anco importuna. E con tal fine a V. S. molto Ill. et Eccell.ma bacio le mani.
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