Bocchineri, conforme a' comandamenti di V. S. Alla quale bacio cordialmente le mani.
Venetia, 8 Maggio 1638.
Di V. S. molto Ill.e et Ecc.maSig.r Galileo Galilei.
Aff.mo et Obbl.mo Ser.eFran.co Rinuccini.
3729**.
ROBERTO GALILEI a GALILEO in Firenze.
Lione, 11 maggio 1638.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 98. - Autografa.
Molto Ill.e Sig.r e P.ne mio Col.mo
Resto non poco maravigliato che la non habbia ancora ricevuto quel libro del P. Mercenna(793); e pure già settimane sono l'Ill.mo S. Cav.re Gondi(794) ce n'à scritto la ricevuta: ma stimo che sendo stata la Corte sempre absente di costì, e lui volendo rendere in propia mano lui medesimo, da questo ne deve procedere la causa; e stimo che di poi lo haverà havuto: che non sendo, lo potrà fare domandare a S. S.a, che gli ne doverà rendere.
Ho mandato a pronto e fido recapito la mandatomi per il S. Elia Diodati; ma per quanto ho presentito d'amico, non era in Parigi: godeva la campagnia della primavera; e per questo forze non potrà havere risposta tanto pontuale come haveria havuto; e lo doverà fare.
Di costì, questo ordinario, da' mia di casa m'è stato dato adviso della sua liberatione venuta da Roma, che mi ha apportato contento grandissimo e che alla fine sieno riconociute le sua virtù e sincera mente e la malignità di sua nemici; e questo li doverà havere apportato consolatione tale, che sarà stato di grandissimo sollevamento al suo male, come pregho Dio havergliene fatto la gratia. E facendoli reverentia, li pregherò da N. S. il colmo d'ogni vero bene.
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