Quanto all'opere vostre latine, quale vorebbe mandare in Fiandra acciò siano stampate, non trovo strada più sicura che quella della posta, anchora che qui bisogna pagar il porto a ragion di soldi 24, moneta veneta, l'onza. Niente di meno questa è la più sicura. Mentre ella si risolverà a volerla mandar per quella strada, la poterà mandar a Venetia, et io non mancharò di ricommendarlo acciò sia inviato nel valligio delle lettere. Non altro, si non che resto alli commandi
Di Vostra Sig.ria molt'Ill.rePromt.mo Servit.re
Giusto Wiffeldich m. p.
Fuori: Al molt'Ill.re Sig.r et P.no mio Oss.moIl Sig.r Gallileo Galilei, Mathematicho di Sua Altezza Ser.ma di Toscana, in
Fiorenza.
3737.
BONAVENTURA CAVALIERI a GALILEO in Arcetri.
Bologna, 1° giugno 1638.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 66. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re e P.ron Col.mo
È tanto che io non ho scritto a V. S. Ecc.ma, che havrà havuto senz'altro occasione di molto maravigliarsi; ma cessi in lei la meraviglia, poichè è un mese che sono stato molto travagliato dalla gotta, e per l'inanzi le occupationi delle lettioni publiche e private mi hanno sempre distolto dal far questo, benchè più volte habbi havuto l'animo di scriverle. Desidero grandemente sentir nuova di lei e come se la passi, compatendola io molto, e tutti quelli che la conoscono, della perdita della vista. Ma si consoli ch'ella ha veduto più delli altri huomini e che il mondo conosce la gran passata ch'ella ha fatta nel vedere, onde viverà sempre gloriosa la sua sottilissima vista appresso gli huomini di tutti i secoli; il che deve esserli di non puoco alleggerimento.
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