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      Ma hora, nell'occasione del ritomo dell'Ecc.mo Sig. Dottor Peri (dal quale son stato più volte honorato degli amorevoli offizi passati meco in nome di V. S. Ecc.ma), non posso nè devo contenermi di non venir a riverirla, come fo con tutto l'affetto, et a rassegnarle insieme la mia devota osservanza e la mia perpetuamente obligatale servitù; tanto più, che non così presto come speravo potrò esser costà a sodisfare in parte a' miei debiti di presenza, poichè per negozi d'altri mi convien restare in Pisa quasi per tutto Giugno, e poi per interessi proprii devo trasferirmi in Valdinievole, dove mi bisognerà trattenermi qualche settimana e forse qualche mese. Tra tanto la supplico a honorarmi di suoi comandamenti in queste e in quelle parti; e con farle humilissima reverenza le prego da Dio lunga e felice vita.
     
      Pisa, li 6 di Giugno 1638.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDevot.mo et Oblig.mo Ser.re
      Gio. Michele Pierucci.
     
     
     
      3741**.
     
      GHERARDO SARACINI a [GALILEO in Arcetri].
      Pisa, 6 giugno 1638.
     
      Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVIII, n.° 175. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo S.r P.rone Oss.mo
     
      In somma non posso contenermi dal venire a tediar V. S. Ecc.ma, con occasione della venuta costà del gentilissimo Sig.r Dino Peri, per ricordarle la mia osservanza, la quale è veramente eguale al suo merito, cioè è infinita. La supplico a credermi questa verità et a farne prova con qualche suo comandamento, il quale ambisco in estremo. E per fine li fo affettuosissima riverenza.
     
      Pisa, 6 Giugno 1638.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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