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      E qui di nuovo fo ponto per finire di attediarla, e di nuovo la riverisco.
     
      Di Bologna, alli 8 Giugno 1638.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDev.mo et Ob.mo Ser.re e Disc.lo
      F. Bon.ra Cavalieri.
     
     
     
      3743*.
     
      FULGENZIO MICANZIO a GALILEO [in Firenze].
      Venezia, 12 giugno 1638.
     
      Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXX, n.° 142. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
     
      Ritornato di villa, ove mi sono trattenuto 12 giorni, ricevo la gratissima lettera di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma di 29 passato.
      Io non ho havute(820) ancora le scritture, et il Sig. Bernardo Tagliapietra non è in Venetia: non è però da prendersi altro travaglio che della dilatione, che veramente mi spiace; nel resto è gentil huomo, che non cometterebbe mancamento. Havute, le mandarò subito sotto sicuro ricapito, e pagarò quanto farà bisogno.
      Il violino è in viaggio, et il Sig. Monteverde(821) m'ha fatto veder il bolettino del nome del patrone a cui è stato consegnato.
      Ho persa la forza per scrivere, che non scrivo una lettera in due hore, e la matina niente afatto: men male che si perdiamo a puoco a puoco, imparando così non essere gran male quando è finito. Il gusto che resta al ressiduo della vita sono li amici e le speculationi: di quelli mi restano puochi; in quelle sono sturbato sempre da processi, cause e sentenze; tuttavia volo fieri quae fiunt.
      V. S. mi conservi il suo amore, che stimo un gran tesoro; e le bacio con ogni affetto le mani.
     
      Ven.a, 12 Giugno 1638.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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