Fo riverenza a V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma, e bacio le mani al Sig.r Dino e al Padre Francesco e al Sig.r Vincenzo suo figlio e al Sig.r suo nipote(839).
Roma, il 17 di Luglio 1638.
Di V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma
S.r Galileo Galilei.
Devotiss.o ed Oblig.mo Ser.mo e Dis.loDon Bened.o Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.re e P.ron Col.moIl S.r Galileo Galilei, p.o Filosofo del Ser.mo Gr. Duca di Toscana.
Firenze.
3760*.
FRANCESCO RINUCCINI a GALILEO [in Arcetri].
Venezia, 17 luglio 1638.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori, Autografi, B.a LXXXIII, n.° 18. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.re e P.ron Oss.mo
Perchè il violino mi fu mandato doppo haver io finiti i miei spacci, et essere io assai stracco dallo scrivere, mi dispensai di significargli quella settimana l'incamminamento di esso, con far pregare il procaccio a supplire in mio nome, sì che a me quasi si deve tutta ascrivere la colpa della tardanza a comparirgli; ma l'essergli pervenuto ben conditionato e la sua gentilezza me ne doveranno impetrare la scusa.
Al Padre Maestro Fulgentio ho inviato la lettera di V. S., ma per trovarsi egli di fuora, non so se a(840) questa verrà aggiunta la risposta, o se potessi venir ritardato il cammino delle sue lettere per Anstradam. Però si ricordi, come altre volte gli ho detto, che non ho maggior gusto che di vedermi honorato de' suoi comandi. E qui gli bacio di tutto cuore le mani.
Venetia, 17 Luglio 1638.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo Galilei.
Dev.mo et Obb.mo Se.re
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