Fran.co Rinuccini.
3761*.
FRANCESCO BARBERINI a [GIOVANNI MUZZARELLI in Firenze].
Roma, 19 luglio 1638.
Riproduciamo la seguente lettera, il cui originale era nell'Archivio dell'Inquisizione di Firenze, dalla pag. 28 dell'opera citata nell'informazione premessa al n.° 3701.
Molto Reverendo Padre,
Se il personaggio destinato a Galileo Galilei, e con regali di prezzo, per ritrarne da lui l'istromento che mostra il modo di navigare per la longitudine del polo, sarà di setta heretica, o mandato da città heretica, questi Eminentissimi miei Signori(841) non hanno per bene che il Galileo possa introdurlo a ragionar seco, et ella gli ne dovrà fare la prohibitione in forma; ma quando e la città e 'l medesimo personaggio fusse cattolico, non stima la S. Congregazione di dovergli impedire la negotiatione, purchè essi non trattino del moto della terra, conforme agl'ordini già dati. Ma qui difficilmente si crede che l'istrumento sia tale che possa senza difficoltà aperir la strada a sì fatta navigatione, sino a questi tempi incognita, ancor che investigata da ingegni altissimi; e quando forsi egli(842) ne havesse ritrovato il modo, non si crede s'habbia da codest'Altezza permettere ch'egli capiti in mano di gente straniera e si tolga all'Italia la gloria d'haver isperimentata, prima degli altri, sì nobile inventione, assai più utile di quella c'hoggi si costuma per l'altezza del polo, pur anco facilitata, col segreto della calamita, da ingegno italiano. Serva d'avviso a V. R., et il Signore la conservi.
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