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      Si, quod opinor, ad ipsum quandoque scribere pergis, ex me salutem officiosissime adscribas, eique fidem facias, observantiam et cultum, summis virtutibus ac meritis ipsius debitum, adhuc mihi constare et quoad vixero constiturum. Parum pudenter, sed et fortasse frustra, fecero, si funiculum alium, telescopii longitudini parem, loco eius qui artificis incuria mihi periit, non tam ab ipso quam familiaribus eius, per te coner impetrare. Committo rem omnem arbitrio prudentiaeque tuae....
     
      14 Iul.(844) 1638.
     
     
     
      3765.
     
      GALILEO a [BENEDETTO CASTELLI in Roma].
      Firenze, 25 luglio 1638.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VI, car. 97. - Copia di mano di VINCENZIO GALILEI.
     
      Revd.mo P.re mio Sig.r Colend.mo
     
      Le novità scrittemi dalla Paternità Vostra Revd.ma mi sarebbero state di gusto grande, quando lo stato mio infelice non mi tenesse oppresso da molte cure moleste. Oltre alla continua lacrimazione et una mordace infiammazione di occhi, ho travagliato per 15 giorni di dolori colici, la cura de i quali mi ha fatto curar meno quella degli occhi et anteporre i medicamenti per quella, benchè contrarii al bisogno degli occhi. Tornerò all'astinenza del vino; ma non perciò vengo punto in speranza di non havere a perdere totalmente anco l'altro occhio, cioè il destro, come già molti mesi sono persi il sinistro.
      Il G. Duca fu informato del vetro tanto da lei celebrato; e già ella dal Sig.r Dino haverà inteso la volontà di S. A., che penso che sarà di volerlo vedere. L'osservazione di Marte, che ella mi accenna(845), è bellissima, e più ancora quel che ella scrive della piccolezza delle stelle fisse, che verranno ad esser sommamente minori non solo di quello che hanno creduto gli astronomi generalmente, ma di quello ancora che io havevo giudicato; cosa veramente di gran conseguenza.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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