Le corde per mio nipote son riuscite di satisfazione. In questa mia malattia ho hauto e tuttavia ho l'amorevole assistenza dell'Ecc.mo Sig.r Magiotti(847), del quale i piacevoli remedii in questa ardentissima stagione mi hanno sollevato assai. So che a parte di tal mio benefizio vi è l'affezzione del nostro cortesissimo Sig.r Raffaello(848), il quale ella reverirà in mio nome, come anco il Sig.re Nardi et il Sig.re Borghi(849), alli quali due scrissi l'ordinario passato, ma furon le lettere consegnate qui per lo strasordinario di Genova, come anco questa; però non son sicuro del ricapito, non le havendo io indirizzate in contrada o abitazione particolare. E tanto basti per ora: si ricordi di me nelle sue orazioni; e con reverente affetto li bacio le mani.
Di Firenze, li 25 Luglio 1638.
Della Vostra Pat.à Revd.maDevotis.o e Oblig.mo Se.re
Galileo Galilei.
3766*.
GIOVANNI MUZZARELLI a FRANCESCO BARBERINI in Roma.
Firenze, 26 luglio 1638.
Cfr. Vol. XIX, Doc. XXIV, b, 95, alfa).
3767*.
RENATO DESCARTES a MARINO MERSENNE [in Parigi].
[Egmond de Binnen, 27 luglio 1638].
Dal Vol. II, pag. 271, dell'edizione citata nell'informazione premessa al n.° 2898.
.... Ie n'ay pas aussy encore vû le Galilée, bien que i'aye mandé a Leyde qu'on me l'envoyast....
3768.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO [in Arcetri].
Roma, 30 luglio 1638.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 108-109. - Autografa.
Molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.re e P.ron Col.mo
Mi trafigge il cuore la perfidia dell'indisposizione di V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma, e la compatisco tenerissimamente, nè so che dire altro se non quelle sante parole che ella mi scrisse a' mesi passati, da me replicate a lei ed a molti altri: Piace così a Dio, deve piacere così a noi.
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