Però io non posso soggiungere nulla, se in altra forma non mi viene scritto; onde la prego a far mia scusa.
Sei giorni sono mi fu portata da i Sig.ri mercanti Ebers tedeschi una lettera de gl'Ill.mi e Pot.mi Stati, insieme con una scatola entrovi una collana. I portatori mi trovorono in letto afflittissimo, e, per essere io cieco, apersero e mi lessero la lettera di detti Signori, veramente piena di cortesia. Io la presi, e l'istesso feci della scatola; ma la lettera la ritenni appresso di me, e la scatola, con quello che dentro vi era, riconsegnai in mano de i medesimi Sig.ri mercanti, pregandoli che la tenessero appresso di loro sin tanto che io potessi scrivere in ringraziamento a gl'Ill.mi e Potentissimi Stati et aspettare risposta a quello che io averei scritto, che era di ringraziarli della benigna dimostrazione del buon affetto loro verso di me, ma che la collana non volevo che restasse in mia mano per adesso, e ciò per varii rispetti et in particolare per avere il mio infortunio della perdita della vista e dell'aggravio di gravissima malattia interrotto il negozio che si trattava. La gravezza del male non m'ha permesso per ancora di rispondere a i detti Signori: lo farò, se mi sarà da Dio conceduto tanto di vigore, e ne manderò copia anco a V. S. molto Ill.re; ma se il peggioramento mio va crescendo, come ha fatto da tre o quattro giorni in qua, dubito che il dettar più lettere sarà giunto al fine.
La lettera de i Sig.ri Stati mi fu mandata dal Sig.re Giovanni Reijusto(871), parente del già Sig.r Lorenzo Realio, al quale io ho risposto, e doverà fra tanto dar conto in Olanda del succeduto sin qui.
| |
Ebers Pot Stati Potentissimi Stati Dio Stati Giovanni Reijusto Lorenzo Realio Olanda
|