Pur anche in tanta avversità m'acquieto, già che vana temerità sarebbe il voler contrastare alla necessità del destino.
Già che non s'è potuto ricorreggere l'intitolazione del mio libro, bisognerà avere pazienza(876). Ringrazio infinitamente V. S. della presentazione che ne ha fatta a mio nome all'Ill.mo Sig.re Conte di Noailles, dal quale tengo lettere d'avviso di tal presentazione(877) e piene d'infinita cortesia e di certa dimostrazione d'avere S. Sig.ria Ill.ma gradito assai tal opera; del che resto interamente contento e sodisfatto, e molto obligato a V. S. Ben mi danno occasione i SS.ri Elzeviri di maravigliarmi et in certo modo dolermi di loro, poi che infino ad ora in vano ho aspettato qualche quantità d'esemplari della mia scrittura a Madama Ser.ma, da loro più mesi fa stampata(878), e di questa ultima mia opera ultimamente impressa. E pure, secondo che mi prometteva la sincera realtà di che si vanta l'Olanda et il libero mio procedere verso di loro, doverei a quest'ora avere ricevuta una buona partita d'esemplari dell'una e l'altra opera, o almeno della detta scrittura. Per tanto prego V. S. molto Ill.re che con buona occasione e destramente voglia ricordargli questo che a me pare loro debito, acciò che io possa presentare le dette mie opere a i miei Ser.mi Padroni et a diversi amici, a i quali, come era conveniente, ne ho data ntenzione.
Altro per ora non ho che soggiugnerle; però, facendo fine, con vero e reverente affetto le bacio le mani.
Di Fir.e, li 14(879) Agosto 1638.
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