Di V. S. molto Ill.reDev.mo et Oblig.mo Serv.re
Galileo Galilei.
3782.
ANDREA CIOLI a FRANCESCO NICCOLINI [in Roma].
[Firenze], 9 settembre 1638.
Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea 3527, car. 393. - Minuta, non autografa.
Al Sig.r Ambasc.re Niccolini.
Li 9 Settembre 1638.
Il Sig.r Galileo Galilei, per la sua grave età et per l'indisposizioni che lo travagliano, si trova in stato di andarsene fra poco tempo nell'altro mondo; et benchè in questo sia per restare eterna la memoria della sua fama et del suo valore, desidera però S. A. grandemente che la sua morte apporti meno danno che sia possibile all'universale, et che non si perdono i suoi studii, ma si possino ridurre, in benefizio pubblico, a quella perfezione che esso non potrà dargli. Egli ha molte cose degne di lui nella mente, le quali non conferirebbe mai ad altri che al Padre D. Benedetto Castelli, in chi egli interamente confida. Vuole però S. A. che V. E. chiami detto Padre, et lo induca a procurare licenza di venirsene a Fiorenza per trattenersi un paro di mesi a questo effetto, in che S. A. ha premura particolare; et ottenendo detta licenza, come S. A. spera, V. E. gli somministrerà il danaro per il viaggio et quel che gli occorra, purchè si incamini, acciò non sopra venga qualche accidente che impedisca questa buona opera, in che V. E. s'impieghi pure con ardore. Et le bacio di cuore le mani.
3783*.
GIO. GIACOMO COZZOLANI a [CARLO ANTONIO MANZINI in Bologna].
Milano, 11 settembre 1638.
Arch. di Stato in Bologna. Carte Fantuzzi, Carteggi varii, mazzo 2.° - Autografa.
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