Molto Illu.re Sig.e Zio,
Capitai a' 15 del presente in questa città a buon salvamento, Dio laudato, dove venuto a far riverenza a questo Ill.mo Sig.r Residente(939), per sua grazia mi à favorito et honorato col farmi suo ospite. Grandissimo favore certo ricevo da S. S.ria Ill.ma, per il che ne doverò restar etternamente obligato.
La lettera per il R.mo P. Mastro Fulgentio non ho mancato di recapitare in propria mano; ma per ritrovarsi di partire per villa non ho potuto haver tempo di parlarli con comodità, il che seguirà al suo ritorno, che sarà lunedì. L'altra per l'Ill.mo' Sig.r Francesco Duodo non ho potuto portarnegli, poichè ancor lui si trova fuora lontano 40 miglia; la lascierò però in casa di questo Ill.mo Sig.r Residente. Intanto devo dire a V. S. come ho ritrovato una buonissima compagnia, quale sono dui musici che vanno al medesimo servizio dell'Elletore di Baviera, sichè spero da haver far felicissimo questo viaggio, si piacerà a Dio. Intanto mi resta da pregare Idio per la conservazione di V. S., poichè in altro non posso corrispondere a i beneficii riceuti da lei. La prego a volere conservare quel'affetto verso di me come à fato fin ora; e per non più tediarla, li fo humilissima riverenza e li prego dal Signore Dio longa vita e sanità, e raccomandandomi alla buona grazia di V. S.
Di Venezia, li 16 Ottobre anno 1638.
Di V. S. molto Ill.reHumill.mo Nipote e Ser.re
Alberto Cesare Galilei.
3800*
FRANCESCO BARBERINI a BENEDETTO CASTELLI [in Firenze].
Roma, 16 ottobre 1638.
Bibl.
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