E non occorrendomi altro, humilmente m'inchino facendo profonda riverenza.
Di Firenze, il 28 d'8bre 1638.
Di V. Em.zaHumil.mo e Devotiss.mo Ser.re
Don Bened.o di Brescia.
3807*.
FRANCESCO BARBERINI a BENEDETTO CASTELLI in Firenze.
Roma, 30 ottobre 1638.
Bibl. Vaticana. Cod. Barberiniano lat. 6461 (già LXXIV, 7), car. 70. - Minuta autografa, sul margine della quale si legge, d'altra mano: "di proprio etc.".
Al P. D. Bened.o Castelli. Firenze.
Ho ricevuto in un istesso tempo dua lettere di V. R.za, una de' 9(952), l'altra de' 16(953) del presente, alle quali brevemente, conforme alla commodità che ho del tempo, replicherò, contentarsi Nostro Signore che ella possa trattare circa i moti de i Pianeti Medicei con le tavole e teoriche loro per stabilire il modo di ritruovar la longitudine, mentre la mente di S. S.tà e della S.ra Congregatione è, che quando si puotesse fermare cosa proficua alla navigatione, questa capiti in mano a principe Cattolico. In ordine a questo adunque tiene la licenza V. R.za, la quale son sicuro che s'asterrà da altri discorsi, e massime da quelli contrarii al senso della S. Congregatione. Non posso esser più lungo; ma approvando quanto ella dice delle gran qualità di cotesti Principi, me le offero e mi ricordo alle sue orationi.
Roma, 30 Ott.re 1638.
Mi ero scordato di communicarle una mia curiosità, et è di quali acque ella sia per dire il suo parere. Attendo da V. R.za la risposta, e le prego l'assistenza di Dio nel Suo santo servitio.
3808.
FRANCESCO DI NOAILLES a GALILEO [in Arcetri].
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