Ma tornando al mio trattato del moto, argomento ex suppositione sopra il moto, in quella maniera diffinito; sichè quando bene le conseguenze non rispondessero alli accidenti del moto naturale de' gravi descendenti, poco a me importerebbe(8), sicome nulla deroga alle dimostratione di Archimede il non trovarsi in natura alcun mobile che si muova per linee spirali(9). Ma in questo sono io stato, dirò così, avventurato, poichè il moto dei gravi et i suoi accidenti rispondono puntualmente alli accidenti dimostrati da me del moto da me definito. Tratto anco del moto de' proietti, dimostrandone diverse passioni: tra le quali è quasi che principale il dimostrare come il proietto cacciato dal proiciente, qual sarebbe la palla cacciata dal fuoco per l'artiglieria(10), fa la sua massima volata, cadendo cioè nella massima lontananza, mentre il pezzo sia elevato a mezo angolo retto, cioè a gradi 45; e più, che gli altri tiri, fatti da maggiore o minore elevatione, riescono fra di loro eguali, quando il pezzo per eguali gradi(11) si eleva hora sopra et hor sotto li detti gradi 45.
Vedrà anche V. S. Ill.ma nel medesimo mio Dialogo un trattato della resistenza de' corpi solidi all'essere spezzati, materia molto utile nell'arte mecanica. Io havrei nella fantasia buon numero(12) di problemi e questioni spezzate, parte del tutto nuove e parte diverse o contrarie dalle communemente ricevute(13), e se ne potria fare un libro più curioso degli altri da me scritti; ma il mio stato, pieno, oltre alla cecità, di molte altre gravissime indispositioni, aggiunte alla età decrepita di 75 anni, non mi permettono di potere occuparmi in veruno studio.
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Archimede Dialogo
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