Roma, 8 gennaio 1639.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori, Autografi, B.a LXX, n.° 36. - Autografa.
Molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.re e P.ron Col.mo
Doverei scrivere in longo a V. S. molto Ill.e ed Ecc.ma, ma non è possibile, essendo stato necessitato a andare ogni giorno a Palazzo, dove sono stato visto da questi Padroni assai benignamente. L'Em.mo Sig.r Card.l Barberino(16) mi dimandò con affetto di V. S., ed hebbe gusto intendendo che se la passava assai meglio di sanità di quello che si era inteso, e la compatisce della perdita della vista.
Qua in Roma sono comparse diverse copie del Dialogo de motu, e sono stati licenziati, in modo che ne haverò uno, havendo di già dato ordine che si leghi; ed il simile ha fatto il Sig.r Cardinale.
Io poi sto bene, Dio grazia, ed ho hauto felicissimo viaggio. In Siena ogni sera, avanti il Ser.mo Princ. Leopoldo(17), si facevano honoratissime ricordanze del gran merito di V. S. e da Mons.r Ill.mo Arcivescovo(18) e dal Sig. Soldani(19) e dal P. Francesco(20) buono, e veramente buono, quale studia con ardore e stupore il suo libro. Qua da tutti sento celebrare tanto altamente la virtù di V. S., che hormai l'invidia non ci può arrivare e resta totalmente vinta.
Il Sig.r Magiotti, il Sig.r Borghi(21), la riveriscono; ed io l'abbraccio strettamente, e non l'abbandono mai al Santissimo Altare, pregandogli ogni grande e vera consolazione, e spero nella infinita misericordia di Dio, facendoli riverenza.
Di Roma, l'8 di Gen.o 1639.
Di V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma
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