Pagina (28/850)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Così nel tirare a basso, per essempio, un travertino da un piano acclive, dice in una tale inclinatione volervi tanta e tanta forza, e che non ogni minima sia per moverlo, come inchinarei a credere in quel piano che è veramente piano, poichè in quelli che abusiamo per piani, ma per la loro ruvidezza non sono piani, l'esperienza ci mostra che il contatto e stropicciamento apporta impedimento. V. S. Ecc.ma, che havrà specolato sopra questo negotio assai, saprà come la cosa passi; e mi saria grato sentire il parer suo, quando si compiacesse favorirmene, massime s'ella stima che al tirare un peso, come un dado, orizontalmente sopra un piano vi voglia forza notabile, overo se ogni minima lo possi muovere per attrattione o strascicandolo, sì che il contatto, sopra il quale aggrava il peso, apporti o no impedimento al moto.
      La supplico a perdonarmi dell'incommodo, et a tenere memoria della mia divotissima osservanza che le professo: con che di tutto cuore la riverisco.
     
      Di Bologna, alli 22 Marzo 1639.
      Di V. S. Ecc.maDev.mo et Ob.o Ser.re e Disc.lo
      F. Bon.ra Cavalieri.
     
      Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.oIl Sig.r Gal.eo Gal.ei
      Fiorenza.
      Ad Arcetri.
     
     
     
      3854**.
     
      ANTONIO SANTINI a [GALILEO in Arcetri].
      Milano, 23 marzo 1639.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 134-135. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Col.mo
     
      Mi sono astenuto da molto tempo in qua molestare V. S. con mie lettere, sapendo quanto resti aggravata delle sue indispositioni, e particolarmente della vista.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





Bologna Marzo Disc Bon Cavalieri Gal Gal Arcetri Arcetri