Ven.a, li 17 Aprile 1639.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo.
Dev.mo Ser.
F. Fulgentio.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r, Sig.r Col.moIl Sig.r Galileo Galileo.
Firenze.
3868*.
BONAVENTURA CAVALIERI a GIANNANTONIO ROCCA [in Reggio].
Bologna, 18 aprile 1639.
Dalle pag. 128-129 dell'opera citata nell'informazione premessa al n.° 3053.
.... Quanto al libro o Dialoghi del moto del Sig. Galileo, non l'ho ancora visto: dicono che se ne vendino in Roma, ed alcuni amici miei in Milano l'hanno fatto venire da Parigi.
Ho ricevuto poco fa un'operetta di un Sig. Gio. Battista Baliani Genovese, intitolata De motu naturali, gravium solidorum(89), dove vi sono molte cose, credo io, inventate dal Sig. Galileo e che si vedranno in qnest'ultimo Dialogo. Io non l'ho ancora visto con diligenza, ma nelle supposizioni che fa pare che vi sia in una parte qualche difficoltà a concederle. Lui le suppone provate da Simone Stevinio(90) e dal Sig. Galileo. V. S. ne procuri uno da Milano, dove ve ne sono; lo vegga, e mi favorisca poi di scrivermene il suo parere....
3869*.
ANDREA CIOLI a FRANCESCO NICCOLINI [in Roma].
[Firenze], 19 aprile 1639.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. II, car. 225 - Minuta, non autografa.
.... Mi servirò bene di questa occasione per accusare a V. E. le sue de' 16(91), state sentite da S. A. questa sera con tutto quello che vi era dentro....
Quel che ha risposto il Padre Generale delle Squole Pie(92) in proposito del Padre Clemente di S. Carlo, potrà bastare per quel che si desiderava.
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