Non ha però stipendio alcuno da' Veneziani, perchè egli non ne vuol da nessuno, ma vive del suo e d'alcune pensioni che ha, e sta molto commodamente. Ha eletto questo paese, perchè dice trovarvi la miglior aria per la sua complessione che egli habbia mai provato in luogo del mondo, et anco per la libertà e quiete che vi si gode, insieme con la comodità delle corrispondenze da tutte le parti d'Europa. Egli con tutto l'affetto riverisce V. S. Ecc.ma, e la ringrazia ch'ella conservi memoria di lui.
Havemmo le vacanze al tempo che le scrissi, et hora posso dir con verità e per prova che qua i lettori nella lor professione son padroni, et a Pisa son schiavi. Mi duole di non haver compagno di queste felicità ancora l'Ecc.mo Sig.r D.r Peri, sì come ci vorrei poter haver tutti gli amici; ma spero in Dio che haverò una volta ancor questa fortuna: e veramente qua ci sarebbe bisogno d'un par suo, perchè la matematica è per terra, e l'Ecc.mo Sig.r Argoli non attende ad altro che a far delle natività, e di matematica non c'è pur uno scolare. Crederò che a quest'hora il Sig.r Peri sarà in Firenze, che però supplico V. S. Ecc.ma a riverirlo caramente in mio nome.
L'Ill.mo Sig.r Rinuccini, Residente qua per il nostro Ser.mo Gran Duca, è signore di tanta gentilezza e cortesia, che dispensa i suoi favori e le sue grazie anco con chi non ha merito alcuno, sì come ha fatto meco in molta copia nel tempo che son stato a Venezia in casa sua, dove io ho contratto tanti oblighi e tanta servitù con questo Signore, che gli sarò perpetuamente schiavo et amerò sempre svisceratamente il suo nobile ingegno e le sue rare virtù.
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