Ho inteso che a Venezia sono arrivate d'Olanda l'opere di V. S. Ecc.ma, che però ho dato ordine ad alcuni miei scolari, che vi sono andati, che me le portino, e l'aspetto domani o l'altro; e ringrazio Dio che pur una volta potrò pascermi pienamente l'animo di vivande tanto nobili e singolari e tanto da me desiderate, con pregar sempre S. D. M. che ci conservi lungamente l'autore: mentre con tal desiderio le rassegno la mia devotissima et obligata servitù e le fo affettuosissima reverenza.
Di Padova, li 3 di Giugno 1639.
Di V. S. molt'Ill. et Ecc.maDevot.mo et Obl.mo Vero Ser.re
Gio. Michele Pierucci.
L'Ill.mo et Ecc.mo Sig.r Cav.r Aloisio Valaresso, uno de i Riformatori di questo Studio, questa sera m'ha imposto che da sua parte baci affettuosamente le mani a V. S. Ecc.ma, sì come fo, attestandole che questo Signore l'ama cordialissimamente e la stima, come veramente è, per la fenice del nostro secolo.
3883*.
FULGENZIO MICANZIO a GALILEO in Firenze.
Venezia, 4 giugno 1639.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXX, n.° 147. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
Mi do a credere che a quest'hora haverà V. S. molto Ill.re et Ecc.ma ricevuto il pachetto con li suoi Dialoghi, venuti dall'Elziviro. Io non ho voluto che sia mosso, se bene quel stampatore, contro ogni debito almeno di civiltà, non me ne ha mandato pur uno; ma havendone mandato un simile invoglio al Sig.r Giusti(105), me ne sono provisto di due, uno per l'Ill.mo Sig.r Comissario Antonino(106), l'altro per me.
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