Ma a maggior commodo ne riservo l'emenda.
Circa il Balliani, non ho tempo di dire molte cose ch'havrei a di[r]e; me le riservo per un'altra volta, et in tanto la riverisco insieme con l'Ecc.mo Sig.r Liceti, che sta intorno a staffilare il Chiaramonte(115), nè si scorderà dell'opera delle pietre lucifere. E li bacio affettuosamente le mani.
Di Bologna, alli 7 Giugno 1639.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Dev.mo et Ob.mo Ser.re e Disc.[lo]F. Bon.ra Cav.ri
3886.
VINCENZO RENIERI a [GALILEO in Arcetri].
Genova, 7 giugno 1639.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. III, T. VII, 2, car. 48. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo mio Sig.r Col.mo
Io vado ogni giorno più ripigliando le forze, ma la debolezza del capo, che per ogni poca fatica mi s'infiamma, per ancora non mi vuol abbandonare; che è quanto posso dirli della mia salute.
Vedo l'avvertimento ch'ella mi dà circa il crescer la prostapheresi dell'orbe più sensibilmente ne' tempi che Giove si trova opposto al sole, di quello che faccia ne' punti delle massime digressioni del'epiciclo; e bench'io conosca ch'io non havea fatto sovra di ciò la debita consideratione, per ogni modo non mi par dalle osservationi passate poter in tutto levarmi qualche scrupolo di questa anomalia del moto del primo mobile: e pur vado dubitando che in questi tempi, ne' quali la terra è più discosta dal sole, il moto diurno venga ad esser più tardi che non è ne' tempi del perigeo solare, e che oltre la solita equatione de' giorni naturali, ve ne sia bisogno d'un'altra, cagionata dal mancar la velocità del moto diurno nello allontanarsi la terra dal sole apogeo, in cui risieda la virtù motrice.
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Balliani Liceti Chiaramonte Bologna Giugno Disc Bon Cav Arcetri Giove
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