Ma questa difficoltà restò totalmente sopita dalla grande tranquillità dell'aria, che si conservò in quel tempo, perchè non spirava vento da parte nessuna, nè mentre pioveva, nè meno dopo la pioggia.
La seconda difficoltà, che mi metteva in dubbio l'alzamento, era che havendo io osservato costì in Firenze ed altrove quei pozzi che chiamano smaltitoi, nei quali concorrendo le acque piovane de' cortili e case non li possono mai riempire, ma si smaltisse tutta quella copia d'acqua, che sopraviene, per le medesime vene che somministrano l'acqua al pozzo, in modo che quelle vene, che in tempo asciutto mantengono il pozzo, sopravenendo altra copia d'acqua nel pozzo, la ribevono e l'ingoiano; così ancora un simile effetto poteva seguire nel lago, nel quale ritrovandosi (come ha del verisimile) diverse vene che mantengono il lago, queste stesse vene haverebbero potuto ribevere la sopravenente copia d'acqua per la pioggia, e in cotal guisa annichilare l'alzamento, overo scemarlo in modo che si rendesse inosservabile. Ma simile difficoltà risolsi facilissimamente con le considerazioni del mio trattato Della misura dell'acque correnti(117). Imperocchè, havendo io dimostrato che l'abbassamento del lago alla velocità del suo emissario ha reciprocamente la proporzione che ha la misura della sezzione dell'emissario del lago alla misura della superficie del lago, facendo il conto e calcolo ancora alla grossa, con supporre che le vene sue fossero assai ampie e che la velocità dell'acqua per esse fosse notabile nell'ingiottire l'acqua del lago, in ogni modo ritrovai che, per ingoiare la sopravenuta copia d'acqua per la pioggia, si sarebbero consumate molte settimane e molti mesi: di modo che restai sicuro che sarebbe seguito l'alzamento, come in effetto è seguito.
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Firenze
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