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      Io veramente non havrei preteso tanto, conoscendo il mio puoco merito; ma lei con straordinario affetto ha voluto sollevarlo, con farmi così segnalato favore di honorare il mio Specchio(120) et il mio nome con l'honorata mentione che si è compiacciuta di fare: del che professo che gli ne restarò eternamente obligato, accertando[si] che se l'affettuosa mia servitù et amore che le ho sempre professato potesse ricevere più accrescimento, elli hora saria arrivato al colmo. La ringratio dunque di un tanto favore di vero cuore, e dove mi si po[r]gerà occasione di contracambiarlo, farò ch'ella non habbi da desiderare[...]me la dovuta gratitudine.
      Io li ho datto una semplice scorsa, lascia[ndo] intatte le dimostrationi, perch'era slegato. Mi riservo doppo che sia legato a vederlo con accuratezza, e gli verrò poi dando raguaglio del gusto che ne anderò ricevendo; ne farò anco parte all'Ecc.mo Sig.r Liceti, al quale non l'ho anco potuto far vedere: tuttavia, per ordine havuto da lui un pezzo fa, la saluto caramente.
      Quanto al mio libro(121), s'ella ne volesse per qualche amico, mi avisi, che ne la servirò subito. Godo che le mortadelle li siano giunte ben conditionate: così li rieschino di quella bontà ch'ella desidera, sì come desidero che me ne avisi. Per tanto veda se in altro la posso servire, che per fine la riverisco con ogni affetto, salutando insieme il Sig.r Peri, che hormai sarà tornato, quale havrò gusto veda il mio libro, e se gustarà al suo palato ne li provederò poi d'uno. Saluto anco il P. Francesco e P. Clemente, e li prego dal Signor ogni vero contento.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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