D'Arcetri, li 8 Agosto 1639.
Della P. V. Rev.maDev.mo et Obbligatis.mo Ser.re
Gal.o Gal.i
La pioggia delle gocciole cadenti in un lago mi ha dato occasione, specolando(152) nelle tenebre, di ritrovare il numero di esse gocciole in ogni data ampiezza di superficie con una regola stravagantissima e, per mio credere, remota assai da ogni immaginazione(153); ma non ho nè tempo nè mente di poterne al presente trattare, però mi riserbo(154) ad altra meno importuna occasione.
3901.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 13 agosto 1639.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 151. - Autografa.
Molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.re e P.ron Col.mo
Io non frequento molto il scrivere a V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma per diversi rispetti, il primo de' quali è che ella non può leggere le mie lettere per sè stessa; ma tenga per sicuro che la porto sempre scolpita nel cuore, e con quella venerazione che devo ne parlo o ne scrivo ad altri.
Ho fatta ristampare quella mia operetta(155), e nella aggionta(156) ho inserta la lettera dell'orinale, misura del lago Trasimeno(157), per honor mio e non per eternare il gran nome di V. S., scolpito con caratteri eterni nel cielo, in terra e in mare. Ho ben caro che ella si sia compiacciuta di quel pensiero, e starò con avidità attendendo quel modo, che mi accenna, di numerare le gocciole cadenti; ed io in ricompensa, per l'ordinario che viene, li mandarò un certo consulto che ho fatto per potere continovare a macinare in tempi asciutti sopra il fosso dell'emissario del lago Trasimeno(158), nel quale ho hauto occasione di promuovere il medesimo orinale ad altre specolazioni importantissime, dalle quali ancora vedo aperta una strada a gran cognizioni, ed utili e curiose, nelle quali, piacendo a Dio, penso di trattenermi quel tempo che mi avvanza alle più necessarie occupazioni.
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