E però l'Em.mo Sig.r Card.le Bichi(162) Senese, nostro nuovo protettore, ci ha intimato una riforma, che(163) .........................
....... Io mi trovo in stato di continua infirmità, privo dell'uso de' piedi, e però molto differente dalli altri frati. Iddio mi ha dato il modo di sussidiare al mio bisogno mediante la lettura; ma questa riforma leva il denaro a tutti e fa che si metta al commune, dovendosi rimettere alla discretione de' Priori, fra' quali s'io darò in un indiscreto, come per il più accade, pensi che refrigerio havrò alle mie necessità. Li scrivo questo, perchè se Mons.r Ill.mo di Siena(164) fosse amico di detto Sig.r Card.le Bichi, vorrei pregarla poi a favorirmi, ma a suo tempo, acciò egli intercedesse per me, che volesse havere riguardo alla conditione del mio stato, non mi privando di quello che tant'altre Religioni lasciano godere, benchè rigide et austere, a' suoi lettori publici: altrimenti, s'io ho da finire di perdere la sanità affaticando a pro d'altri, meglio sarà ch'io rinuntii la lettura, e vada a casa mia a godere questo puoco di resto di vita, come a Dio piacerà. Questi travagli, oltre al mio solito male, mi distolgono dalli studii, e massime della sua rara dottrina, tanto da me desiderata; e però non si maravigli s'io non li do conto(165) d'altre belle cose, delle quali conosco essere piena l'opera, ma ciò rimetto all'animo mio più tranquillo.
Celebrano li Padri Olivetani un tal suo Padre Renereo(166), che si professa discepolo di V. S. Ecc.ma e stampa tavole de' moti celesti(167); mi saria caro da lei un puoco d'informatione, perchè pure da altri son richiesto circa il detto Padre.
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