Genova, 19 agosto 1639.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P VI, T. XIII, car. 157. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo mio Sig.re e P.ron Col. mo
Ricevo finalmente hoggi una sua doppo molto aspettare, per la quale vedo che delle mie non ha ricevuta altra che quella che conteneva una inclusa al R.mo P. Fulgentio; e certo resto molto di ciò meravigliato.
Mandai l'effemeridi di due mesi al Seren.mo G. Duca, cioè Agosto e Settembre, et ho caro che elle siano capitate in mano di V. S. Io fino a qui, per quello che le ho riscontrate, vedo che caminano assai bene, e non v'è bisogno d'altra emendatione che di sminuire un poco l'orbe del quarto e del primo; del che m'andrò di giorno in giorno assicurando, prima che alterar la quantità che da lei viene assignata nelle sue osservationi. Potrà avvertire chi le riscontrerà, che quando s'acostano al disco di Giove, in particolare il primo ed il quarto come più piccoli delli altri due, si perdono di vista prima che veramente siano giunti al contatto, il che non suol accadere così nel terzo, come maggior degli altri, e poco nel secondo: come anco se nel dissegno per disgratia fusse accaduto che in cambio di porne qualche d'uno a levante che andasse verso ponente, si puol emendare col numero delle sessagene posteli di sopra; benchè io stimi che non sia occorso errore, e solo lo scrivo perchè quando mandai l'effemeridi, per la fretta del corriero non hebbi tempo di riscontrarle col'originale.
Sto legendo il suo libro, che pure finalmente mi gionse d'Amsterdam, con un gusto straordinario; e se non che le dimostrationi di quando in quando mi trattengono, l'havrei già scorso tutto: ma la dimora è poi ricompensata da altretanto piacere doppo che si sono viste le dimostrationi.
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Fulgentio Seren Duca Agosto Settembre Giove Amsterdam
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