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      Galileo Galilei.
     
     
     
      3913.
     
      GALILEO a [BENEDETTO CASTELLI in Roma].
      Arcetri, 1° settembre 1639.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VI, car. 100. - Copia di mano del sec. XVII, in capo alla quale si legge, della stessa mano: "Copia dell'originale, fatto scrivere dal Sig.r G. G."
     
      Rev.mo P.re e mio Sig.r Col.mo
     
      Con la gratissima sua ho ricevuto la scrittura in proposito del rimediare all'incomodo che tal hora(197) si patisce nel macinare per mancamento d'acqua del lago Trasimeno(198); e credami la P. V. Rev.ma che ne ho ricevuto grandissimo gusto, vedendo con quanta agevolezza e chiarezza ella espone un sì rilevato beneficio, che sarà, per mio credere, impossibile che non sia ricevuto e messo in opera da i Patroni: e come accade nei trovati bellissimi e utilissimi, che il più delle volte sono facilissimi e brevi, così questo si riduce all'avvertire quel semplice canovaio(199), che quando la cannella(200) di mezzo della botte non getta più, egli ne metta(201) un'altra più abasso, atteso che la botte non è secca, ma vi resta ancora del vino da trarsi, quando vi sia l'esito. Resto con desiderio di sentire gli altri suoi trovati, che in conseguenza di questi primi pensieri ne vengono.
      Fra pochi giorni sarà costà il P. Clemente di S. Carlo delle Scole Pie, il quale, perchè frequentemente è da me, potrà dargli nuove dello stato mio, onde io per hora non gli dirò altro. Saluti in mio nome i soliti amici nostri comuni, e si ricordi di me nelle sue orazioni; e con reverente affetto gli bacio le mani.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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