Gnene rendo perciò devotissime grazie, sentendo estrema consolazione che ella tra i suoi travagli si vadia mantenendo con la solita franchezza, e che sì favorita mantenghi la memoria della mia servitù.
Il tempo ci ha dato un po' d'acqua, sì che ripigliamo speranza di ricorre un po' di vino; e se ella m'accennasse quale i suoi medici giudicano megliore per la sua salute, non mancherò di provedernela: e tratanto si metterà da parte il solito degli altri anni.
Pregola con ogni affetto di qualche suo comandamento; e Dio nostro Signore le conceda ogni più desiderabile contentezza.
Di Siena, li 24 di Sett.re 1639.
Di V. S. molto Ill.reDevot.o Ser.
A. Arc.vo di Siena.
3924*.
DANIELE SPINOLA a [GALILEO in Arcetri].
Genova, 25 settembre 1639.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a XC, n.° 77. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.mo
Le grazie c'ho da V. S. ricevute, mi accuserebbero di troppa ingratitudine, s'io non le testificassi l'obbligo, che verso di lei ne conservo, ogni volta ch'io posso conoscer di farlo senz'apportarle disturbo; e fra le altre quella singolare d'inviarmi il suo libro maraviglioso ricerca ch'io me le ricordi servitore il più devoto ed obbligato ch'ella habbia. Dubito nondimeno che V. S. (per cattivo ricapito havuto dalle mie lettere) mi tenga debitor anche e di risposta alla sua de' 12 di Marzo e di avviso della ricevuta grazia del libro sudetto. Ma io, dopo d'haverle scritto e ringraziatola amendue le volte(231), non replicai più lettere per non cagionarle soverchia noia; che se io havessi sperato così di ottenere alcuna comodità di servirla, come dubitava di tediarla, haverei con piacere eccessivo continuato a riverirla assai spesso.
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