Mi ha fatto tanto aggravare, che son stato necessitato prestarli per 4 giorni li Dialoghi di V. S. del Sistema: passa un mese et non me lo restituisce; sto aspettando che me lo truffi, perchè di qua è impossibile haverne. Non andarà la sua compositione alla stampa che mi passarà per mano, et sto con desiderio ad aspettar quello che vorrà dire. Se uscirà dei termini della modestia, non lo stamparà certo.
Sopra la lettura et consideratione della proposta da V. S. già fatta, et di cui mi ha fatto il favore di farmi parte, intorno alla longitudine, mi pare potere arrivare sino a questo punto, che consista in stelle che faccino ecclisse tra loro, che poi sarebbono le Medicee, poichè altre non ne ha ritrovate V. S., che vuol dire che nessuno ne ritrovarà se non quelle. Ma l'havervi fatte le osservationi et tavole esquisite è una cosa divina, et che il lasciarla morire è un grandissimo peccato; et il solo haver ciò accenato merita li regali non di una collana, ma d'un stato intiero. Prego Dio che le conceda forza di poter fare quest'altro miracoloso frutto per gl'ingegni capaci della verità et che non si appagano di parole senza succo o senso. Si conservi, et le prego con ogni affetto tranquillità di animo nella tolleranza dei mali; et le baccio le mani.
Ven.a, li 26 9bre 1639.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Fra Fulg.o de' Ser.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r, Sig.r Col.moIl Sig.r Gallileo Gallilei.
nel spetiale(271).
Fiorenza.
3945.
GALILEO a BENEDETTO CASTELLI [in Roma].
Arcetri, 3 dicembre 1639.
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