Di Arcetri, li 18 di Xbre 1639.
Di V. P. Rev.maDev.mo et Ob.mo Ser.re
G. G.
3951*.
VIRGINIA LANDUCCI a GALILEO in Arcetri.
Firenze, 21 dicembre 1639.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 284. - Autografa.
Ill.mo Sig.re
L'infiniti benefizi che ricevo da V. S. e le virtiù che imparo per suo amore, son causa che possa con queste due righe salutarla e darli le buone Feste in questo Santo Natale. Mi scusi se non è così bene scritto, ma l'assicuro che è fatto con tutto l'affetto possibile, che così può tenere per certe, non avendo altro bene che lei in questo mondo. La zia(293) la saluta, e li preghiamo dal Signore Dio il colmo di ogni felicità.
Di San Giorgio(294), il dì 21 di Xbre 1639.
Di V. S. Ill.maAff.ma Nipote
Verginia Landucci.
Fuori, d'altra mano: Al'Ill.mo Sig.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
In villa.
3952*.
GALILEO a FORTUNIO LICETI in Bologna.
Arcetri, 24 dicembre 1639.
Dalle pag. 139-140 dell'opera citata nell'informazione premessa al n.° 3922.
Molto Ill. ed Ecc. mio Sig. Padron Colendiss.
La cortesissima lettera di V. S. molto Ill. et Eccellentiss. delli 6 stante non mi è stata resa se non questo giorno, et assai tardi, sì che non ho havuto tempo di poter mandare a riscuotere il libro ch'ella dice d'inviarmi. Farò usare ogni possibil diligenza domani, per haverlo e poter godere della sua lettura in questi Santi giorni del Natale, giudicando di non poter impiegar meglio l'avanzo del tempo che mi resta doppo le orazioni e meditazioni divine.
Io resto confuso e con rossore del non poter corrispondere a gli obblighi de' quali la sua cortesia mi va giornalmente caricando, poichè non posso almeno con i fogli, benchè sterili e privi di concetti degni de' suoi orecchii, compensare i libri suoi, pieni d'esquisitissima dottrina, de' quali ella mi tiene continuamente honorato.
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