Mi sono fatto di quando in quando leggere le Lettere responsive(295) di V. S. Eccellentiss., sì che ne ho sentito la maggior parte; ma tutte, e più d'una volta, l'haverei lette per me stesso, se il mio infortunio non me l'havesse vietato. Ci trovo dentro sottilissime contemplazioni, et oltre a ciò sento le occasioni che la va interponendovi di honorare più volte il mio nome; di che le resto particolarmente obbligato. E perchè io antepongo(296) il giudizio suo a quello di ogn'altro, la voglio pregare a farmi grazia di significarmi le cause per le quali ella dice di non applaudere all'opinion mia di quella seconda illuminazion della luna, la quale io attribuisco al reflesso de' raggi solari nel globo terrestre, intorno a cui ella assai largamente discorre nella lettera che scrive in proposito della conclusione del Sig. Pietro Gassendo delle ombre meridiane e vespertine diseguali(297); perchè, potendo accadere che le opere mie si ristampassero, cercherei di emendare questo errore, sì come se ne vedranno emendati alcuni altri.
Instano le Santissime Feste del Natale, le quali io devo augurare, sì come fo, a V. S. Ecc. felici, et altretanto il principio e tutto il corso dell'anno seguente, insieme con molti altri, acciò la republica litteraria vada sempre godendo dell'augumento che il suo acutissimo e fecondissimo ingegno arreca a tutte le scienze. E qui con riverente affetto le bacio le mani.
D'Arcetri, li 24 di Decembre 1639.
Di V. S. molto Ill. et Eccell.
Devotiss. et Obligatiss. Servit.
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