Bologna, 3 Gen.o 1640.
Di V. S. molt' (sic) et Ecc.ma[S.]r Galileo Galilei. Fior.a per Arcetri.
Devot.mo et Oblig.mo Ser.reFortunio Liceti.
3957*.
DINO PERI a [GALILEO in Arcetri].
Pisa, 4 gennaio 1640.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXIV, n.° 176. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re e P.ron mio Col.mo
Io arrivai qua giovedì passato, col mio poco felice stato di sanità. Non ho già aggiunto nuova perdita da poi ch'io ci sono, ma mi trattengo, e più tosto ho acquistato un tantino, perch'io dormo qualche cosa più. E pure sono stato in non poche fatiche in questi trambusti di case; ne' quali anche ho fatta la mia funzione del leggere, sì come io spero di havere a poter seguitare, se bene il parlar forte, et anco mediocremente, mi affanna assai assai per il catarro che mi aggrava il petto.
Di nuovo ci è che la Corte arrivò qua hiersera a 24 hore. Posso dire poi che il Sig.r Dottor Stecchini(309) è parzialissimo ammiratore de' meriti di V. S. Ecc.ma; et esso e il Sig. Dottore Marsilii(310) la risalutano ferventemente e con ogni devozione.
Finisco, perchè la mia testa è debole, e perch'io non ho altre nuove. Mi ricordo a V. S. servitore di infiniti oblighi e d'infinito affetto. Sto desiderando in estremo qualche suo comandamento, e intanto le prego dal Signore Iddio ogni consolazione.
Di Pisa, 4 Genn. 1639(311).
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo e Devotiss.o Ser.
Dino Peri.
3958*.
FORTUNIO LICETI a [GALILEO in Arcetri].
Bologna, 10 gennaio 1640.
Bibl. Est. in Modena.
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