Io scrissi già molti mesi sono a quelli Ill.mi e Potent.mi SS.ri, che con le debite grazie et con riverenza accettavo(329) et aggradivo il regalo della collana, del quale si erano compiaciuti honorarmi, ma che non l'haverei ritenuto(330) nè adornatomene sin che il negozio non restasse terminato; sì che, per non offendere la magnanimità di quei SS.ri, il detto regalo resta ancor qui(331), in mano del mercante che me lo portò et al quale io lo lasciai in consegna.
Ho voluto che V. S. molto Ill.re resti informata di quanto passa, acciò che possa sincerare me et lei; me, di non haver proposto cosa vana; et sè, di non si essere ingerita in leggierezza etc.
Dalla villa d'Arcetri, alli 15 Gennaio 1640.
3962*.
VINCENZO RENIERI a GALILEO [in Arcetri].
Genova, 20 gennaio 1640.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVI, n.° 119. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
Giunsi domenica passata a Genova, doppo haver corsa una burasca di mare che mi condusse fino in bocca alla morte; lodato Iddio che l'ho potuta contare, chè certo non credea di uscirne vivo. Do per tanto avviso a V. S. Ecc.ma del mio arrivo, acciochè ella sappia dove inviarmi i suoi commandamenti e le risposte che hormai dovranno venir da Parigi(332).
Ho havuto risposta dal Ser.mo Sig.r Cardinale(333) che ha ricevuto il libro(334), e rendo gratie a V. S. Ecc.ma che l'habbia fatto presentare.
La coronazione del Doge si trasporta sino a Pasqua, sì che io potevo star anco qualche giorno in Firenze. Orsù, patienza; con miglior commodità la rivedrò, mentre per fine le bacio caramente le mani.
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