D'Arcetri, li 16 di F.o 1639 ab Inc.
Di V. S. molto Ill.reDevotiss.mo et Obbl.mo S.re
G. G.
3969.
ELIA DIODATI a GALILEO [in Arcetri].
Parigi, 17 febbraio 1640.
Dal Tomo III, pag. 190-191, dell'edizione citata nell'informazione premessa al n.° 1201.
Di Parigi, gli 17 Febbraio 1640.
L'essermi fermato di volere aspettare la risposta d'Olanda sopra quello V. S. molto Illustre mi scrisse, della sua intenzione nel proseguire sin alla perfezione la sua proposizione circa il negozio della longitudine, per poterlene poi dare ragguaglio, è stato causa della mia troppa tardanza in fare risposta alle gratissime sue; di che la supplico umilmente ad avermi per iscusato. Sebbene sin qui detta risposta non mi è ancora pervenuta, nondimeno spero non doverà mancare a venire, avendone scritto di nuovo e dato commissione ad un amico di sollecitare; però non faccio dubbio che non sia per venirmi in breve, e spero che sarà di soddisfazione, non potendo verisimilmente esser altra, avendogli riferito tutto il particolare di quanto V. S. molto Illustre me ne ha scritto, cioè della persona nella quale ha trasferito l'intera notizia e la dichiarazione di questo negozio, la sua perizia e perspicacità in queste scienze e la sua disposizione in voler fare il viaggio in Olanda per darne tutte le chiarezze, se sarà giudicato necessario, e di mandare una effemeride delle Stelle Medicee, calcolata colle predizioni degli aspetti loro per molti mesi futuri, per darne a conoscere la certezza. Sicchè tengo per cosa sicura che dovranno avere abbracciata con applauso simile offerta; nè mi sgomenta la lunghezza nel rispondere, potendo essere stata causata da diversi impedimenti.
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