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      Giudico dunque bene che V. S. Ecc.ma, mentre non venghino in campo argomenti più saldi, possa lasciar la briga di rispondere: che se pur la non vuole lasciar così trascorrer tal opra senza replica, m'offerisco di farlo io a capo per capo col'ordinario seguente, e mandarne a V. S. Ecc.ma la lettera, acciochè, se giudicherà, ch'io habbia interamente sodisfatto a questo Signore, gli mandi la mia risposta.
      Resto poi attonito della lunga dimora delle risposte di Parigi(355), e non so imaginarmi come sia possibile che quattro lettere da noi scritte siano andate a male. Ma non occorre altro: alle grandi imprese sempre s'attraversa la fortuna. I moti sono agiustatissimi, ed io in breve havrò al'ordine l'efemeridi per tutto l'anno seguente.
      Questo è quanto m'occorre significarle per hora; e stando con desiderio di sentir nuove di lei, le bacio affettuosissimamente la mano.
     
      Di Genova, li 17 di Febraro 1640.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
     
     
      Se V. S. Ecc.ma mi avviserà di qualche bel problema intorno a' lumi diretti e reflessi, eclissi lunari e solari, come mi scrive haver avvertito, mi farà sommo favore.
     
     
      Cordialiss.o e Vero Ser.reD. Vincenzo Renieri.
     
     
     
      3971*.
     
      ELIA DIODATI a COSTANTINO HUYGENS [all'Aja].
      Parigi, 18 (o 28?) febbraio 1640.
     
      Dalle pag. 57-58 del Liber secundus de conspiciliis ecc., citato nell'informazione premessa al n.°3521. Nel Tomo III, pag. 454-455, dell'edizione citata nell'informazione premessa al n.° 1201 si ha una traduzione italiana, alquanto libera e compendiata, di una parte di questa lettera, traduzione che verisimilmente fu inviata dallo stesso DIODATI a GALILEO; in capo ad essa si legge: "Lettera d'Elia Deodati a Costantino Ugenio, primo Segretario di Stato del Principe d'Oranges".


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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