Aspettarò di vedere la risposta al suo cap. 50 delle pietre lucifere, acciò egli riconosca il suo duplicato errore. Per tanto, non occorrendomi altro per hora, finisco con baciarli affettuosamente le mani.
Di Bologna, alli 3 Marzo 1640.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDev.mo et Ob.mo Ser.re
F. Bon.ra Cavalieri.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.moIl Sig.r Gal.eo Galilei.
Firenze.
Ad Arcetri.
3977*.
ALESSANDRO NINCI a [GALILEO in Arcetri].
S. Maria a Campoli, 4 marzo 1640.
Bibl. Naz. Fir. Appendice ai Mss. Gal., Filza Favaro A, car. 204. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio P.ron Col.mo
In esecuzione della cortesissima lettera di V. S., se conoscerò di poter fermare la speranza, che mi pare di aver concepita, del'emenda di Pierino, lo ricondurrò costì, senza lasciarmi però intendere da lui di avere appicho di poterlo rimettere, nè anche della sopraabondante amorevoleza che V. S. ha intenzione di usarli ancora che egli non si raffermi, acciò che egli abbi maggior occasione di conoscere il suo errore; e credo senza altro che le male creanze usate da lui sin ora, dopo molto disgusto sieno per causare in me questo buono effetto, di farmi rivedere e godere almeno per un giorno la desideratissima presenza di V. S., prima che io non credevo, e così anche il Sig.r Viviani(382), al quale non posso far di meno di non portare affetto, sì per i suoi meriti, sì ancora perchè reverisce V. S. Alla quale invio un panierino di uva e quattro tordi, che gli goda per mio amore, mentre co 'l fine gli prego dal Cielo cumulata prosperità.
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