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      Quanto a me, ho beni (hora recuperati dalle mani del nemico) per 60ma fiorini: a tenerli e star lontano, frutterebbero niente; a venderli, forse non arriverei a 40, e di contanti pronti a pena 10 o 15, e gl'altri chi sa quando. Ho tre figliuole grande da accomodare: lasciarle qua accomodate, mi dorrebbe grandemente; menarle non accomodate, sarebbero mercantia forse discreditata (benchè sarebbe a torto, perchè in casa mia si vive all'italiana con ogni rigore); e se pure, bisognerebbe gran spesa di dote più che qua. Io, povero, in capo a 18 o più anni, tornare a dover servire per necessità, in vece di riposo della vecchiezza, mi sarebbe di gran mortificatione, che pur qua, ancorch'io fusse senza servitio, ho da vivere da signore con i beni; e qui godo una casa fabbricata da S. M. per mia abitatione, tanto a mio modo e bella e gustosa quanto ho saputo disponerla et ordinarla a mio modo. Con tutto ciò volesse Idio che qualche cosa fusse: fuss'egli Suo volere ch'io dovessi tornare a così cara patria, a godere di servire quel Padrone che Idio mi ha dato naturale, a goder di servire li miei padroni come V. S. Ill.ma, che fra tutti mi sarebbe singolarissimo sempre, tanto mi hanno innamorato le gentilissime sue maniere. Ma la corda che ella ha toccato ha risuonato a bastanza, se non troppo: scusi ella la delicatezza della materia.
      Ho contento che V. S. Ill.ma resti capace a suo gusto di quelli aspetti(385): io vo calculando tutta via i medesimi con le latitudini, ma mi riesce adagio, perchè ho molto da disegnare per S. M.; pure ci ho stimolo.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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