Starò attendendo il suo comandamento.
Io poi sto ingolfato nell'acque sino alla gola, ed ho condotta a fine una bonificazione di gran considerazione del Sig.r Marchese Mattei(446), con mio infinito gusto e sodisfazione del detto Signore. Hora sto per intraprendere un'altra impresa simile; e con queste occasioni osservo diversi ed importantissimi particolari, i quali concordano in prattica mirabilmente a quanto ho scritto in teorica. Nel resto sto bene di sanità, ma occupatissimo, tanto che a fatica ritrovo il tempo di sodisfare alli oblighi miei principali dell'officio e della messa, nella quale sempre memoriam tui facio apud Altissimum. Con che li fo riverenza.
Roma, il 5 di Maggio 1640.
Di V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma
S.r Gal.o Gal.i
Devotiss.o ed Oblig.mo Ser.re e Dis.loDon Bened.o Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.re e P.ron Col.moIl S.r Galileo Galilei, p.o Filosofo del Ser.mo Gr. D. di Tos.na
Firenze.
4005**.
CLEMENTE SETTIMI a [GALILEO in Arcetri].
Siena, 13 maggio 1640.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 166. - Autografa.
Molto Ill. S.re e P.ron Ecc.mo
La resolutione che feci di venirmene a Siena fu sì subitanea, che mi proibì di far la seconda riverenza a V. S. Ecc.ma; ma ho ben tenuto a memoria il suo desiderio significatomi nella prima licenza che gli domandai, cioè che gli desse qualche raguaglio della sua ultima postilla. Ho trovato che il Sereniss.mo Principe(447) medesimo ne ha scritto a V. S. Ecc.ma, e credo l'haverà per questo medesimo ordinario; et il medesimo seguirà del P. Francesco(448), al quale ho fatto le sue gratissime raccommandationi, e gli renderà dupplicate riverenze.
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