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      Spero io di esser poi da lei in questa state, dove discorrerò seco di alcune cose che mi sono sovvenute in diverse materie, non lo potendo fare tanto bene con la penna quanto con la voce. Et in tanto, mentre le confermo il mio vivo affetto, desidero che il Signore con sanità la conservi quanto desidero.
     
      Siena, 14 Maggio 1640.
     
      Al piacere di V. S.
      Il Principe Leopoldo.
     
     
     
      4007*
     
      VINCENZO RENIERI a GALILEO [in Arcetri].
      Genova, 18 maggio 1640.
     
      Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVI, n.° 123. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo mio Sig.r e P.ron Col.mo
     
      Dall'inclusa lettera del Sig.r Marchese Gonzaga(452) vedrà V. S. Ecc.ma a che termine sia il mio negoziato; e se ho da dir il vero, stimo ch'egli habbia applicato l'animo a quel'amico delle cene spirituali: tutta via staremo a vedere. Non manchi V. S. Ecc.ma di tenere ricordato qualche volta il mio interesse: che è quanto m'occorre, lasciando del resto la cura a chi tocca.
      V. S. Ecc.ma poi non mi dice cosa alcuna della mia orazione(453), nè se l'habbia ricevuta o intesa: ne desidero il suo parere.
      Io pensava di venir a cotesta volta, ma la rabbia de' libecchii e mozzigiorni, che sino ad hoggi sono durati, m'hanno tratenuto tanto, che per hora non penso di mettermi in viaggio, per non venir costì e trovar le cose fatte ed haver a tornarmene con le pive nel sacco. Havrei da dirle assai in questo proposito, ma non è ben fidar ogni cosa alla carta. Mi conservi suo al solito, che è quanto per hora mi resta da desiderare; ed affettuosissimamente le bacio le mani.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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