E veramente, a quel che si vede, le opposizioni non son tali che habbino ad haver l'honore della confutazione di lei. M'è parso d'accennargliene, acciò conosca quanto S. A. pregi le sue fatiche; e vedoli così continuamente tra mano tutte le opere sue, che m'assicuro che ella habbia a riconoscernelo impossessato al pari di qualunque altro ingegno.
L'honore poi che V. S. fa alla mia servitù, allora sarà da me pienamente gradito, quando m'apporti più spesso la consolazione de' suoi comandamenti. E da Dio pregandole salute e piena contentezza, affettuosamente le bacio le mani.
Di Siena, li 22 di Maggio 1640.
Di V. S. molto Ill.reS.r Gal. Gal.
Devot.mo Ser.
A. Arc.vo di Siena.
4010.
GALILEO ad [ALESSANDRA BOCCHINERI BUONAMICI in Prato].
Arcetri, 24 maggio 1640.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IV, car. 105. - Originale, di mano di VINCENZIO VIVIANI.
Molto Ill.re Sig.ra mia Col.ma
Questa mattina è arrivata quassù da me, insieme con suo marito, la balia che fu di Carlino mio nipote, la quale andava dispensando e vendendo in questi contorni alcune telerie; et essendo occorso, nel ragionare con lei, che ella mi dicesse di havere un taglio di tela da camicie di 50 braccia in circa, e che era di V. S. molto Ill.re, io, per esser cosa sua, l'ho volsuta ritenere appresso di me, con dare alla donna, a ragione di 2 giuli il braccio, giuli 98 e 1/2, che tanto è l'ammontare di braccia 49 et un quarto. L'ho presa per esser cosa di V. S., non perchè io habbia bisogno per tener memoria di lei di altro che de' discorsi e ragionamenti che, già tanti anni sono, hebbi con lei nel suo ritorno di Germania(457); li quali furono di tanto mio gusto, che poi ho hauto sempre desiderio, ma invano, di abboccarmi con lei, poichè sì rare si trovano donne che tanto sensatamente discorrino come ella fa.
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