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      Orsù, poco importa, ed io sono addottrinato prima d'hora al ceffo della fortuna poco prospera. Mi conservi V. S. Ecc.ma la sua buona grazia, ch'io andrò tirando inanti la incomminciata fatica, e se non per servire a chi mostra poco di gradirla, almeno perchè un'opera così nobile, da lei cominciata, non vada a traverso, per la poca cura del mondo che non prezza ciò che non conosce. Et affettuosamente le bacio le mani.
     
      Di Genova, li 25 di Maggio 1640.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDev.mo e Cordialiss.o Ser.re
      D. Vincenzo Renieri.
     
     
     
      4013.
     
      BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 26 maggio 1640.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P I, T. XII, car. 168. - Autografa.
     
      Molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.re e P.ron Col.mo
     
      Io non intendo nel principio della lettera di V. S. molto Ill.re quello che ella mi scrive d'havere inteso sotto gergo, che l'amico haverebbe condesceso alla carica honorata, poichè io non so d'havergli scritto altro se non che in Messina si trovava lettore delle matematiche un tale Sig.r Gio. Alfonso Borelli, huomo di grandissimo ingegno e sapere, versatissimo nelle dottrine di V. S. molto Ill.re e tutto tutto nostri ordinis; e proposi a V. S. questo sogetto per lettore di Pisa, e scrissi puramente e schiettamente. Hora vado pensando che ella habbia stimato che io habbia voluto intendere del nostro caro S.r Magiotto; ma sappia che egli non partirebbe da Roma nè per questa nè per altra occasione.
      Quanto al mio particolare, è verissimo che il Ser.mo Gran Duca, facendo troppa stima del mio poco merito, m'ha fatto intendere dal Sig.r Benedetto Guerrini che la catedra di Pisa sta per me; ed io per la parte mia ho accettata la grazia, supplicando S. A. che mi conceda tempo che io possa sbrigarmi con buona grazia di questi Padroni, poichè non posso far niente senza questo etc.: ed hora tengo lettere dal S.r Benedetto, che S. A. mi honora di darmi tempo; ed io attenderò a sbrigarmi per venire a finire i miei giorni, horamai gionti ad intaccare il 62 anno di mia età, in Firenze.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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