Borrel(492) e mandatagli la lettera, animandolo per essa ad abbracciare il negozio con tutte le più efficaci ragioni accomodate a un tal suggetto e che mi è parso dover muovere una persona emula di gloria e d'onore, quale presumo che esso, per le sue virtù e pel suo grado, debba essere. Ma sin qui non ho avuto risposta alcuna nè dall'uno nè dall'altro.
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GIUSEPPE COSTANZI a [GALILEO in Arcetri].
Bologna, 19 giugno 1640.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 206. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo S.re e P.ron mio Col.mo
Quell'istesso affetto di riverenza e di straordinaria stima ch'io faccio del merito di V. S. Ecc.ma, il quale mi stimolò a venir costà di persona ad esibirmele per servitore, hora tanto più efficacemente mi muove a reiterar con questa i medesimi uffitii e a confermarle la mia perpetua divotione, quanto ch'egli da doppio capo ha ricevuto notabile accrescimento: l'uno è l'obligo singolare ch'io contrassi fin dall'hora con la sua benignità, per non haver ella ricusata la mia servitù, ancorchè humilissima, nè sdegnato di admettere la mia ignoranza a i suoi sapientissimi colloquii, di che nuovamente le rendo infinite gratie; l'altro è la sodisfattione incredibile che ho ricevuta in leggere e rileggere più volte le sue sapientissime risposte al S.r Liceti, le quali mi sono state participate dal dottissimo e di lei partialissimo Padre Bonaventura Cavallieri. O quante volte ho detto tra me stesso e conferito con amici, che molto meglio haverebbe fatto questo Sig.r Dottore a procurar d'intender prima la dottrina di V. S. Ecc.ma, e poi emularla! anzi maggior gloria haveria conseguito a professarsene seguace, che a volern'essere oppugnatore.
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Arcetri Liceti Padre Bonaventura Cavallieri Dottore
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