Non senza invidia sento il suo ritorno a Padova, dove consumai li diciotto anni migliori di tutta la mia età. Goda di(502) cotesta libertà e delle tante amicizie che ha contratte costì e nell'alma città di Venezia. Mi commandi in quello che mi conosce atto a servirla; e con vero affetto li bacio le mani.
D'Arcetri, li 23 Giugno 1640.
Di V. S. molto Ill. et Eccell.
Affett. Serv.
Galileo Galilei.
4026.
BONAVENTURA CAVALIERI a GALILEO in Arcetri.
Bologna, 29 giugno 1640.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 172. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
Ho sentito con giubilo la speranza che tiene del nostro Padre D. Benedetto, la quale senz'altro, doppo l'interesse di goderla lei, sarà bastante a farmi concludere il venire, al dispetto di qualsivoglia gotta che mi voglia impedire.
Ho mandato subito la lettera al Sig.r Liceti, della cui dimora in Padova oltre le vacanze non ho sentito cosa alcuna: procurarò di saperlo per servire al suo desiderio. Li posso ben dire che non è visto qua troppo voluntieri dalla maggior parte di questi Ill.mi Senatori, che perciò alla sua ricondotta vi fu che fare; ma la dependenza che ha da' Patroni fu potente a fare concludere a suo pro il negotio, senza però altro augmento: nel quale tempo credo ch'io avisassi V. S. Ecc.ma, che incominciando la mia terza condotta di sette anni, che fu il Novembre passato, della quale mi favorirno tre anni sono quando fui chiamato per leggere a Pisa, mi haveano insieme honorato di 100 scudi di augmento, che sono 80 piastre fiorentine, sì che ne vengo ad havere 360; quali veramente possono in parte ristorarmi dalla mia continua afflittione per la mia incurabile infirmità, ma non già a bastanza: tuttavia ricevo voluntieri il tutto da Iddio, cho conosce meglio di me il mio bisogno.
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