Non mancherò però prima di incontrare e correggere con questa la mia, dove ella mi accenna.
Mi spiace dell'impedimento del P. D. Benedetto(519), che apunto impedisce quei gusti che nel desiderato da noi triumvirato speravamo; e, quel che è peggio, mi si è aggiunto impedimento per la parte mia ancora, di insolita gotta, cioè nel collo e nella testa, con dolori di fianco per l'orina, sì che vego che si sta sempre per peggiorare. Voglia Iddio che questo sia per nostro meglio e per farci con tanto maggior diletto gustare quei beni che dalla Sua immensa liberalità vengono preparati a chi Lo adora con tutto il cuore, come vorrei sempre con l'opere poter fare. E fra tanto non si scordi di me V. S. Ecc.ma, che in altretanto miserabile stato li faccio compagnia con la vita, sì come la riverisco con l'affetto. Con che, salutando il nostro carissimo Sig.r Viviani, le desidero dal Signore patienza e lunga vita.
Di Bologna, alli 17 Luglio 1640.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Dev.mo et Ob.o Ser.re e Disc.loF. Bon.ra Cavalieri.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.oIl Sig.r Galileo Gal.ei
Firenze.
Ad Arcetri.
4034**.
GIROLAMO BARDI a GALILEO in Firenze.
Genova, 24 luglio 1640.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 212. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
Ho inteso dal Sig.r Gio. Batta Baliano che il P. D. Vincenzo(520), che intendo ritrovarsi costì amalato, gli mostrò una lettera di V. S. in risposta di alcune propositioni inserte dal S.r Liceti nelle sue lettere De quaesitis etc.
| |
Benedetto Iddio Viviani Bologna Luglio Disc Bon Cavalieri Galileo Gal Arcetri Firenze Baliano Vincenzo Liceti
|