(521); e perchč io sono partiale di V. S. e di lui ancora, come che stimo che siino incitamenti a' meglio iscoprire le cose, la natura delle quali si ricerca, mi saria gratia particolare l'esserne partecipe: che perciō ne la priego quanto so e posso.
Vedrā quanto prima il Sig.r Chiaramonti fatto nuvoloso con due dialoghi De centri et circumferentiae essentia et passionibus(522): in tanto goda del puro titolo, per vederne poi con suo gusto il senso, agiustato con ragioni efficaci e concetti di sali et argutie rispersi. Viva felice, e mi conservi tutto suo, come di cuore me le dedico; et humilmente la riverisco.
Gen.a, li 24 Lug.o 1640.
Di V. S. molto Ill.e et Ecc.maOblig.mo Ser.e
Girolamo Bardi.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.e e P.ron Col.moIl Sig.e Dottore Galileo Galilei, Mat.co del Ser.mo di Toscana.
Firenze.
4035.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 28 luglio 1640.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 178. - Autografa.
Molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.re e P.ron Col.mo
Ho riceuta la cara lettera di V. S. molto Ill.re, con il paterno e savio consiglio che mi dā intorno al licenziarmi di qua e venire a servire il Ser.mo Gran Duca; ma le cose non sono in quel termine che ella pensa che si trovino, e se bene in voce non ho potuto per il passato cavare nč la licenza nč l'esclusione, in ogni modo chi ha trattato per me č di senso che io non debba nč possa fare resoluzione, che pur troppo volentieri haverei fatto. Ci s'aggionge che sino lunedė prossimo passato mi venne a trovare un pallafreniero di Mons.r Cenci(523), Rettore dello Studio il presente anno, e mi diede la nota di nove lettori, di 36 che siamo, i quali nove hanno hauto augmento: il primo solo ha hauto trenta scudi di augmento; delli altri otto chi ha hauto 20, chi 15 e chi 10, ed io sono nel numero di quelli che ne hanno hauto 20; la qual cosa č una dimostrazione speciosa che questi Padroni non vogliono che io parta.
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