Nel resto, io sto per ancora attendendo quella benedetta cassa de' miei libri De centro et circumferentia(597), per mandarlene un esemplare; ma questi stampatori non la finiscono mai di rasciugare, metter insieme, registrare et inviare li libri a cui devono: le basti che sarà de' primi ad haverne. Con qual fine la riverisco di tutto cuore e le bacio le mani.
Pad.a, 31 Agosto 1640.
Di V. S. molt'Ill.e et Ecc.maAl S.or Galilei. Fiorenza.
Devot.mo et Oblig.mo Se.reFortunio Liceti.
4049*.
VINCENZO RENIERI a GALILEO in Arcetri.
Firenze, 1° settembre 1640.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVI, n.° 127. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo mio Sig.r e P. Col.mo
È giunto qui da Perugia un gentilhuomo mio paesano, che se ne passa a Genova e m'offerisce un luogo in lettica fino a Lerici e di lì l'imbarco, onde mi son risoluto di acettar l'offerta: e perchè egli non è risoluto di partir dimani o posdimani, s'egli si fermerà, cercherò di trasferirmi a visitar V. S. Ecc.ma; quanto che non, mi bisognerà usar questa mala creanza di partir senza vederla; ma ad ogni modo, nel mio ritorno a Pisa, quest'inverno sarò a farlo da lei. Mi è più che necessario l'esser a casa, per dispor i miei libri e gli arnesi che bisogneranno per mio uso mentre starò fuori del monasterio da per me; che se questo non fosse, poco pensiero mi pigliarei di tornare a Genova prima di cominciar la lettura.
La prego a farmi grazia di dir al Sig.r Vincenzo(598) che mi mandi l'effemeridi et osservazioni delle Medicee lasciateli, e quella scatola delle pilole papaline, alle quali V. S. Ecc.ma(599) è in obbligo di agiugnerne una ventina delle sue d'aloe; come anco che mi mandi e' vetri del'occhiale mio e due fazoletti che lasciai, rendendo questo, che mando, alla Piera: di più, nella Diffesa contra il Capra(600), che egli mi inviò, ci manca dal foglio 32 sino al 37, onde lo prego a mandarlo.
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